sabato 1 dicembre 2012

Parassitologia - L'ultimo dei Mohicani

 

L'evoluzione in atto nel clan dei Parassiti, che per certi versi, visto lo "sradicamento" controllato dal passato, ha portato inevitabilmente la nascita di opinioni plausibili anche se ormai certamente obsolete.
La frattura da cui hanno avuto origine queste giustificate e "pacifiche" tensioni è stata certamente causata dalla scossa seguita al ritiro, speriamo momentaneo, di alcuni parassiti storici se non addirittura fondatori dell'associazione.
L'imminente "messa in stampa" delle divise e l'allargamento territoriale che sta spingendo il clan verso mete sempre più lontane, ha fatto sì, come detto più volte, che quegli storici componenti "abbandonassero la giostra.
E' innegabile che le atmosfere di un  tempo, influenzate a lungo dall'ombra forte delle idee preistoriche, figlie della sciolta branca dell'associazione amicizia Italia/Cuba, non esistono più.
Non si tratta certamente di un voltafaccia, nè sono stati rinnegati i principi cardine che generarono la nascita dell'attuale gruppo. Ma è pur vero che, come in ogni cosa, col passare del tempo ci siano state delle naturali modifiche, frutto di nuove situazioni e del tramonto di quelle vecchie.
Chi c'era anche allora, sicuramente in cuor suo continua a provare un pizzico di nostalgia per certe "sensazioni" di impronta a volte anche politicamente influenzata. Ma ciò che passa per la tavola non ha mai restrizioni. Anzi, stimola la ricerca di nuovi confini.
Alcuni storici membri fondatori hanno scelto, nostro malgrado, di mettersi da parte. Non gliene facciamo una colpa. Avranno avuto i loro motivi, nel bene e nel male estrinsecati.
Il Nigno, Toni, Petro, o altri come "U Tratturecapala" e "U Svizzero" che vivono ormai lontani dalla nostra città, conferivano al gruppo quell'aria un po' naif, fatta di sciarpe e colbacchi, che forse adesso s'è rarefatta. Ma le nuove leve hanno dato gas e brillantezza al clan. E soprattutto lo hanno reso compatto e, per altri versi, affascinante.
Eppure, e questo è certamente un bene, qualcuno, tutt'ora, continua a rivangare il passato. Cavalcandolo come un cavallo un tempo selvaggio e poi domato.
Qualcuno che, come un guerrigliero di idee perdute, continua a impugnare la spada e la bilancia. Quella bilancia su cui pesare il vero valore delle idee attuali, rendendole così ancor più valide.
E sicuramente migliorabili, soppesandole con gli storici princìpi di un tempo.
"L'ultimo dei Mohicani", il nostro illustre presidente onorario (nella foto sopra), al quale quel titolo è stato conferito per onorarne la saggezza e l'esperienza, non sembra rassegnarsi.
Non ne facciamo un dramma, anzi, ne approfittiamo per centellinare le nostre rivoluzioni. Parificandole al lento incedere d'una marcia inesorabile.
Grazie presidente, continua a trattenere le nostre briglie. Ma non fossilizzarti, mi raccomando.
Ti vogliamo così, fattivo e collaborativo dispensatore d'idee. E soprattutto in prima linea, anche davanti alle braci (come nella foto sotto).
 

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