mercoledì 28 novembre 2012

                              Storia - La leggenda dell'Acito

 

Anche il nostro, come tutti i clan di rispetto, vive e trae linfa dalle proprie leggende. Poggiando su di esse le fondamenta di una storia destinata a durare a crescere per vincere lo scorrere del tempo.
Quando ancora infatti i Parassiti erano solo un embrione abbozzato e avevano appena incominciato a ingrossare le proprie fila, nell'interregno cioè tra la vecchia associazione amicizia Italia/Cuba e la nuova, emergente realtà, iniziarono a sbocciare quei nomi di battaglia pronti a essere impressi sulle divise sociali.
I due parassiti nella foto, Nino (a sinistra) e Marcello (a destra) furono protagonisti a quei tempi della nascita del soprannome del primo. Soprannome che più di tanti altri incuriosisce ancor oggi gli estranei.
Marcello, storicamente appellato "u Rizzo", fu la causa indiretta e incolpevole della nascita della "leggenda dell'acito".
In una cena svoltasi nell'epoca A.P.(ante parassiti) presso il ristorante "I Bucanieri" (l'unica nella storia del clan presso quel rinomato locale), con l'alcool del vino rosso ormai alle stelle e l'ammoniaca delle possenti bisteccone tipiche del posto, Nino ebbe la scherzosa idea di approfittare dell'ebbrezza del Rizzo, per tendergli un bel tranello.
Di fronte alle invocazioni del compagno che chiedeva a gran voce "da bere", gli passò un bel bicchiere colmo fino all'orlo. Ma non di vino rosso, bensì di profumato aceto balsamico.
Il Rizzo, ignaro e assetato, avvicinò alle labbra il calice. Ma trasalì alla vampata acida e pungente dell'aceto. Rosso quasi come il vino.
Nacque così tra le risate, dopo quel momento, il nome "Acito".
Assegnato al prode Nino. per rendere immortale quel magico istante parassitario.
                             

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