mercoledì 2 gennaio 2013

Storia - L'unica donna mai entrata nel Clan 

 

Il clan dei Parassiti, per chi non lo sapesse ancora, è un clan esclusivamente maschile.
Tale sofferta decisione venne presa in segno di rispetto per mogli e fidanzate dei soci, le quali non potendo essere ammesse per statuto alle cene, non avrebbero certo visto di buon occhio l'eventuale partecipazione di altre rappresentanti del sesso femminile.
Tutto questo stato di cose ha generato chiaramente, in taluni frangenti, situazioni paradossali. Non appena per un puro caso durante le serate ci si è imbattuti in "creature" femminili, di carne o gesso che esse siano.
Come successe la sera del 15 dicembre 2011, in occasione della cena degli auguri presso la trattoria "L'Ankara" a Campobello di Mazara.
Quella volta infatti, dopo la colossale abbuffata a base del piatto tipico del locale, le busiate al ragù d'agnello e dopo il battesimo del neo-parassita Bruno, oggi apprezzato Team-manager del clan, ci si apprestava alla tradizionale foto di gruppo.





Si cercava il posto migliore per sistemarci in squadra. E ci spostammo lungo un corridoio. Al momento degli scatti, in un'ala ancora non arredata della trattoria,qualcuno, mi par di ricordare "Vivalatopa", scorse il biancheggiare d'una statua di gesso o finto marmo. Riproducente le leggiadre e nude fattezze d'una dea. Afrodite probabilmente. La Venere latina, incarnazione della beltà femminile.




Lo stesso "Vivalatopa" suonò la carica.
Una donna! Di pietra, un po' rigida, ma sempre una donna!
La povera statua, pallidissima per lo spavento, non potè opporsi all'assalto e dovette farsi carico dell'inaudita passione dei Parassiti che, ebbri del bere, la circondarono e ne fecero oggetto delle loro bramosìe.
Qualcuno, si sussurra, notò anche un sorriso di piacere sulle labbra di Venere. Ma questo particolare resta avvolto in un'aurea di offuscata leggenda. Ed è meglio così, visto che, in caso d'accertamento del fenomento soprannaturale, rischieremmo d'esser presi per blasfemi.
Fatto sta comunque che quella volta, quella bianca statua di donna o di dea, fece parte del gruppo che la circondò e posò per la foto assieme a lei.
Nella foto, come si vede bene all'inizio dell'articolo, le braccia dei Parassiti si allungano come tentacoli alla ricerca della presa.
Certo è che quella statua meritò, quella sera, il titolo di prima e unica donna ad essere entrata nel clan.

 

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