Parassitologia - L'Inno è già leggenda
E' bastato poco.
Parole semplici, motivo orecchiabile, una serata memorabile e il nostro Inno è già leggenda.
Quel motivetto, quel ritornello "viva la vita, viva la topa, oste portaci da ber!"ormai lo puoi ascoltare ovunque: per le strade, negli uffici, nei bar.
Un motivetto che, come la vera larva di un parassitismo ormai sempre più diffuso e ammirato, sa rendere allegra la giornata.
Basta fischiettarlo, quel motivetto.
La leggenda nasce così, una sera davanti al camino a casa del nostro cerimoniere e chitarrista, e mette radici in una piovosa notte di gennaio. Quando diciotto Parassiti e un Ospite cantano in coro quella canzone.
E si trasforma in storiche immagini grazie agli scatti del nostro ideologo, u Ibbiddinisi, che ringraziamo per l'efficacia della sua macchina fotografica. capace di immortalare e fissare nel tempo gli attimi del momento di gloria.
E così, dall'enfasi di una canzone cantata con il cuore, all'immagine estatica del Galluzzo e del Figghiozzo, risalta l'attaccamento al Clan di tutti i suoi stessi membri.
E quanta armonia nei movimenti "immortalati e fissati" per sempre del Calabrese e di Vivalatopa, davanti all'immedesimazione di Poldosbaffini
A squarciagola cantano u Foddre e Volaoscar, mentre quest'ultimo schitarra da par suo.
A squarciagola canta u Calabrise, davanti al Manifesto parassitario.
L'atmosfera prende subito "fuoco", riscaldando gli animi. Mentre lo Scavacchio Nero riscalda la gola, splendido esempio di vitigno parassitario DOC, pronto a prender fama anche lui.